“Essere è tessere” è un progetto della celebre artista sarda Maria Lai (1919-2013) dedicato al paese di Aggius. L’evento, a metà strada tra happening collettivo e operazione ambientale, si è tenuto il 26 luglio 2008. L’intero paese è stato coinvolto in una sorta di gioco. Il percorso, con partenza da Parco Alvinu e accompagnato dalla voce di Marta Gabriel che ha recitato testi appositamente ideati per l’occasione da Maria Lai, è arrivato nei vicoli e nelle piazze del centro storico nelle quali si sono svolte diverse attività; la piazza del Rosario è stato il punto conclusivo del tragitto. Presso parco Alvinu i bambini, guidati da un angelo e da una fata turchina (la fata dell’arte), hanno recitato le filastrocche della Lai e preso parte al gioco dell’oca; poi l’itinerario è proseguito fino a piazza della Campana dove da un balcone una ragazza ha intonato una ninna nanna in dialetto corso-gallurese e poco più avanti, presso lo stipite di un porta, l’attore Michel Rocher ha recitato una poesia di Walt Withman. Mentre i bambini erano coinvolti con i giochi e le filastrocche, le donne del luogo mostravano, nelle dieci stazioni che componevano il percorso, le fasi della filatura della lana, della stesura dell’ordito e della tessitura a cui facevano idealmente eco le installazioni di Maria Lai dislocate nei medesimi spazi. Quadri, arazzi, pensieri e lettere dell’alfabeto ricamate con fili colorati, caprette in miniatura e soprattutto i quattordici telai metallici animavano il paese. Questi ultimi, telai stilizzati in alluminio esposti su panelli con diverse colorazioni, sono ancora oggi appesi sulle mura delle case, preziosa testimonianza dell’evento, di cui rimangono inoltre le foto di Mario Saragato e le immagini impresse nella memoria dei partecipanti. In questa giornata le persone incontrandosi e relazionandosi, hanno avuto la possibilità di ritrovare il senso di essere comunità tramite il simbolo del telaio. Vero fulcro dell’iniziativa è stata infatti la tessitura, la cui importanza per Aggius è racchiusa nel titolo Essere è tessere, una dichiarazione di identità coniugata al presente. Non c’è ricordo nostalgico, bensì un’affermazione calata nella contemporaneità. La tradizione locale è stata presentata secondo una prospettiva attuale e percepita in modo talmente forte da definire l’essenza del luogo. Il legame strettissimo tra tradizione e territorio è emerso durante tutta l’operazione, chiaro indizio ne è stata la volontà di situare il progetto Essere è tessere direttamente nel paese. Le vie e le piazzette del centro storico hanno ospitato le persone, le opere, i telai, la cultura di un’intera comunità.
Maria Grazia Battista